Prospettive nonviolente per una cultura di pace

Convegno – 2 ottobre 2024 – ore 15:00-19:30
Istituto ITIS Avogadro – Aula Magna – Corso San Maurizio, 8 – Torino
Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Dal 2017 il coordinamento AGiTe è impegnato contro le armi nucleari, le guerre e tutti i terrorismi e attraverso l’esperienza delle Presenze di Pace ha convogliato l’esigenza di esprimere un sentire comune contro la guerra ed agire per fermare il processo che sta portando ad un incremento dei conflitti armati in tutto il mondo.

Questo ambizioso obiettivo richiede uno sforzo eccezionale a diversi livelli: 

  • per cominciare, la definizione di visioni e modelli socioeconomici che non contemplino la guerra tra le soluzioni possibili, la violenza nelle interazioni sociali e nelle vite individuali e spingano l’umanità verso forme più evolute di convivenza (prospettive)
  • la definizione di processi di conversione delle relazioni socioeconomiche attuali, dominate dai conflitti armati e dalla violenza, verso i modelli più evoluti anche attraverso lo sviluppo ed il consolidamento di un movimento pacifista unitario, ecologista e nonviolento, capace di pensare ed attuare, a tutti i livelli questo cambiamento epocale, fondamentale ed imprescindibile (processo);
  • la valorizzazione di tutte le esperienze e le pratiche che già oggi vanno in quella direzione, il più delle volte nell’assordante silenzio dei media (buone pratiche).

Con in mente questi ambiziosi obiettivi organizziamo per il 2 ottobre prossimo un momento di approfondimento e confronto per identificare possibili passi verso un cambiamento di cultura, approfittando dell’occasione data dalla Marcia mondiale per la pace e la nonviolenza.   

Obiettivi sintetici

Dimostrare la tesi che esistono già alternative efficaci alle logiche della guerra e del riarmo

Generare, accrescere e diffondere la Speranza nella possibilità di una conversione verso una Cultura di pace e nonviolenza, delineare le basi teoriche di un movimento pacifista unitario in cui possano convergere i movimenti spontanei creatisi sui temi della pace e del disarmo

Sviluppare alcuni punti del Manifesto della 3MM: nonviolenza, trasformazione dei conflitti, obiezione di coscienza, TPNW, organizzazioni internazionali per la pace.

Programma del Convegno 

 

15-15.20 Apertura Convegno

La guerra, immagini a cura di ArtPhotò

Introduzione a cura di AGiTe e Saluto dal Costa Rica a cura dei rappresentanti della Terza Marcia Mondiale per la Pace e la nonviolenza

 

15.25-16.00 Dialogo su nonviolenza e smilitarizzazione

  • Pasquale Pugliese, autore, formatore e membro del Coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento
    Se vuoi la pace prepara la pace, con i saperi della nonviolenza 
  • Gianmarco Pisa, operatore di pace, segretario IPRI – CCP
    Difesa senza armi: alternative al militare, Difesa popolare nonviolenta e Corpi civili di pace

 

16-17.30 Interventi di giovani attivisti su pratiche di costruzione di pace, resistenza nonviolenta, sostegno internazionale e obiezione di coscienza alla guerra.

  • Bianca Turati, corpi civili di pace in Libano di Un Ponte Per
    Lo sport e l’educazione come pratiche di resistenza e coesione sociale: l’esperienza dei Corpi Civili di Pace in Libano
  • Comunità di San José de Apartadò – video messaggio dalla Colombia –
    Il rifiuto della violenza e la pratica della nonviolenza in un contesto di conflitto armato
  • Caterina Ferrua, Operazione Colomba
    L’accompagnamento internazionale: come stare nei conflitti come presenza nonviolenta?
  • Mohamad Zwahra, attivista per i diritti umani -in collegamento dalla Palestina-
    La resistenza nonviolenta sin dall’infanzia
  • Obiettore di coscienza, Movimento degli obiettori di coscienza russi -in collegamento-
    Rifiutarsi di imbracciare il fucile e di fare la guerra

 

 Dialogo con il pubblico

 

17.30-19.00 Prospettive e pratiche per un cambiamento di cultura

  • Giorgio Musso, Comunità di Sant’Egidio 
    Fare pace è possibile – il caso del Mozambico 
  • Mohamed Ambrosini, Un Ponte Per
    Peacebuilding prima durante e dopo il conflitto
  • Alessandra Algostino, Università di Torino
    Il senso del ripudio della guerra nel diritto 
  • Antonio Mazzeo, insegnante e giornalista -in collegamento-
    Militarizzazione dei territori e dell’istruzione in Italia – possibili risposte 

 

Dibattito

 

19.00-19.30 Conclusione Convegno

Il senso della Pace Stefano Stranges, fotoreporter

Messaggio di chiusura a cura di AGiTe e a seguire aperitivo offerto presso il bar dell’istituto Avogadro

Introducono e moderano Zaira Zafarana e Giorgio Mancuso del Coordinamento AGiTe

*L’iscrizione delle/i docenti può avvenire attraverso la piattaforma Sofia con il numero di catalogo 95341 o attraverso il titolo (Prospettive nonviolente per una cultura di pace)

Si ringrazia l’associazione professionale e culturale Scuola e Società per la collaborazione all’inserimento del Convegno sulla piattaforma.

Si ringrazia l’Istituto Avogadro per la disponibilità e collaborazione nell’ospitare il Convegno presso il proprio istituto.

Presentazione dei relatori

Pasquale Pugliese Nato a Tropea, vive e lavora a Reggio Emilia. Filosofo di formazione, si occupa di educazione, formazione e politiche giovanili ed è impegnato per il disarmo, militare e culturale. Già segretario del Movimento Nonviolento, oggi è componente del suo Coordinamento nazionale. Cura blog personali su pace e nonviolenza su azionenonviolenta.it e ilfattoquotidiano.it e collabora con diverse testate. E’ autore di “Introduzione alla filosofia della nonviolenza di Aldo Capitini” e “Disarmare il virus della violenza”

Gianmarco Pisa Operatore di pace, impegnato in iniziative e progetti per la trasformazione dei conflitti, nell’ambito dell’Istituto Italiano di Ricerca per la Pace – Corpi Civili di Pace, ha all’attivo diverse azioni di pace nei Balcani e nello scenario europeo e internazionale. Collabora con riviste e portali di documentazione (tra questi, l’agenzia stampa internazionale Pressenza, il blog di cultura e dibattito Odissea, le riviste di politica e cultura Futura Società, Gramsci Oggi e La Città Futura) e ha all’attivo diverse pubblicazioni sui temi del conflitto, della pace positiva, del ruolo della cultura e della memoria nei processi di trasformazione sociale. Componente dell’area di lavoro dedicata alla Educazione alla Pace nell’ambito della Rete italiana Pace e Disarmo, è autore del manuale sintetico Fare pace Costruire società. Orientamenti di base per la trasformazione dei conflitti e la costruzione della pace (Multimage, 2023). Tra le altre pubblicazioni recenti, Ordalie. Memorie e memoriali per la pace e la convivenza (Ad est dell’equatore 2017), Paesaggi Kosovari, 1998-2018. Il patrimonio culturale come risorsa di progresso e opportunità per la pace (2018) e Di terra e di pietra. Forme estetiche negli spazi del conflitto, dalla Jugoslavia al presente (2021), Le porte dell’arte. I musei come luoghi della cultura tra educazione basata negli spazi e costruzione della pace (2024) per i tipi della Multimage.

Bianca Turati Volontaria che ha partecipato tra l’altro ad un progetto in Libano di Un Ponte per che è un’associazione per la solidarietà internazionale e un’organizzazione non-governativa nata nel 1991, subito dopo la fine dei bombardamenti in Iraq. I Corpi civili di pace coinvolgono giovani volontari in azioni di pace non governative nelle aree di conflitto e a rischio di conflitto e nelle aree di emergenza ambientale www.unponteper.it

Comunità di pace di San José de Apartadò è situata nella regione settentrionale colombiana di Urabá, ed è una delle tante comunità colombiane che ha assunto una posizione nonviolenta contro la guerra, rifiutando di sostenere gli attori armati del conflitto. Nonostante sia stata sfollata con la forza più volte e nonostante i continui rischi, la comunità ha deciso di tornare e rimanere nella propria terra. Situata in una terra fertile vicino al Golfo di Urabá, un corridoio di ingresso per il movimento di armi e il traffico di droga dalla Colombia all’America Centrale, ai Caraibi e agli Stati Uniti, la regione è un’area altamente militarizzata con una forte presenza di attori armati legali e illegali. Durante la loro resistenza, la Comunità ha affrontato violenze e massacri da parte di tutti gli attori armati, come l’insurrezione delle FARC e i gruppi paramilitari sostenuti dall’esercito colombiano. Attualmente, l’esistenza della Comunità di Pace rimane il principale ostacolo all’espansione degli attori armati nelle regioni di Urabá e Chocó. 

La nascita della Comunità risale a metà degli anni Novanta, mentre la violenza si intensificava e i contadini subivano morti extragiudiziali per mano di attori armati e sfollamenti forzati; la popolazione iniziò a organizzarsi per tornare alla propria terra e sfuggire alla spirale di violenza. Sostenuti dal vescovo della diocesi di Apartadó (assassinato nel 2002) e dal sacerdote gesuita padre Javier Giraldo, il 23 marzo 1997 questi contadini fondarono la Comunità di pace. Opponendosi coscienziosamente alla guerra e rivendicando i propri diritti di civili a non essere coinvolti in un conflitto, la comunità ha denunciato l’uso delle armi all’interno dei propri territori e si è impegnata a rispettare una serie di principi (tra cui il lavoro cooperativo in comune, la proibizione dell’alcol, il non uso di droghe illecite, il divieto di ingresso di attori armati, il non uso di armi e il rifiuto di fornire informazioni agli attori armati).

https://cdpsanjose.org/principios/ 

Caterina Ferrua È nata a Lucca e vive a Torino. Da 10 anni è attiva in Operazione Colomba, in modo particolare al momento in Libano e in Italia con i corridoi umanitari. Ha avuto modo di prendere parte a diverse presenze di Operazione Colomba. 

Operazione Colomba nasce nel 1992 dal desiderio di alcuni volontari e obiettori di coscienza della Comunità Papa Giovanni XXIII, di vivere concretamente la nonviolenza in zone di guerra.
www.operazionecolomba.it 

Mohamad Zwahra Giornalista e regista palestinese, attivista e membro del Comitato di coordinamento della lotta popolare (PSCC) e del Centro culturale Al-Shama’a. Nato nel 1999, un anno prima dell’inizio della seconda violenta Intifada. 
All’età di 6 anni ha scoperto le manifestazioni nonviolente nel suo villaggio contro il muro, apprendendo il potere della nonviolenza e l’importanza della lotta comune quando palestinesi, israeliani e internazionali si uniscono per resistere all’ingiustizia in modo nonviolento. All’età di 9 anni ho portato con sé la macchina fotografica per scattare foto delle manifestazioni, ha creato il blog su Facebook di Al-Ma’sra press per sostenere la resistenza nonviolenta, anche per diffondere notizie, immagini e resoconti dal villaggio, per diventare l’occhio e la voce delle persone senza occhi e senza voce in Palestina. 
Ha dedicato tempo ed energie come attivista nonviolento con il Comitato di coordinamento delle lotte popolari e il Comitato popolare di Al-Ma’sara e il centro culturale del villaggio. 
Ha studiato media all’Università di Birzeit (2017-2021) e nell’ultimo anno di scuola è stato eletto presidente del club dei media dell’università per un anno. Dopo la laurea, ha prodotto il film “Abu Dia”, che fa luce sulla vita dei contadini palestinesi, e “The Lives of Animals in Occupied Palestine”, che parla della vita dei pastori in Palestine e degli attacchi a cui sono esposti.
Ha un archivio di immagini sulla resistenza popolare in Palestina e nel suo villaggio che ha recentemente esposto in una mostra fotografica incentrata sul popolo di Masafer yatta in Scozia.
https://popular-struggle.org/about/ 

Movimento degli obiettori di coscienza russi organizzazione Organizzazione no-profit russa che dal 2013 aiuta i cittadini russi a evitare il servizio militare. L’obiettivo principale è fornire supporto legale e psicologico agli obiettori di coscienza. L’organizzazione si occupa anche di educare e sostenere gli obiettori di coscienza e di creare una comunità di persone che condividono lo stesso pensiero. Inoltre, tutela diversi interessi pubblici, tra cui la fine del servizio militare obbligatorio, la lotta alla militarizzazione e la lotta all’omofobia e alla transfobia. Di recente l’organizzazione è stata dichiarata “agente straniero” in Russia ed alcuni dei suoi componenti sono stati costretti a lasciare il paese per poter continuare ad operare.

www.stoparmy.org 

Mohamed Ambrosini Attivista nonviolento per i diritti umani con esperienza pluriennale in Medio Oriente con Un Ponte Per. In questo momento ricopre il ruolo di Civil Society and Peacebuilding Desk dopo aver ricoperto il ruolo di Capo dei Programmi per la missione Iraq. Focal point su Difensori e Difensore dei Diritti Umani. È tra i fondatori e membro del coordinamento della Rete Italiana Giovani Pace e Sicurezza che si impegna a promuovere l’implementazione della Risoluzione 2250 dell’ONU a livello delle istituzioni italiane, creando inoltre connessioni in diverse parti del mondo. Nel 2022 hai guidato una delegazione della campagna Stop THe War NOW! in Ucraina per creare connessioni con i movimenti e organizzazioni che lavorano sui temi della pace e la nonviolenza. Si impegna quindi attivamente per promuovere i diritti umani, il disarmo nucleare, la pace e la giustizia sociale sia a livello nazionale che internazionale.

Giorgio Musso (Genova, 1982) è membro della Comunità di Sant’Egidio e ricercatore in Storia dell’Africa presso l’Università Roma Tre. Ha lavorato nelle università di Genova, Pavia-IUSS, Stranieri di Perugia, Sciences Po. E’ esperto di Sudan e paesi del Nilo, dove ha condotto ricerche sul campo. Con la Comunità di Sant’Egidio ha svolto e coordinato molteplici iniziative di solidarietà, in particolare nel campo dell’educazione alla pace e della cooperazione internazionale.

La Comunità di Sant’Egidio è una comunità cristiana, nata nel 1968 a Roma, ed oggi diffusa in 70 paesi del mondo. www.santegidio.org

Alessandra Algostino è professoressa ordinaria di Diritto costituzionale presso l’Università di Torino. Fra i suoi temi di ricerca: democrazia, diritti, migranti, lavoro, partecipazione e movimenti, fonti del diritto, Europa, pace e guerra, diritto e economia. Fra i suoi libri: L’ambigua universalità dei diritti, 2005; Democrazia, rappresentanza, partecipazione, 2011; Diritto proteiforme e conflitto sul diritto, 2018. Fra i suoi ultimi saggi: Pacifismo e movimenti fra militarizzazione della democrazia e Costituzione, 2022; Relocation of Torture and ‘State Torture’. Readmission Agreements, Externalisation of Borders and Closure of Ports, 2023; Clima bellico e deriva autoritaria: una connessione letale per la democrazia, 2024; Il fascino oscuro del cesarismo progressivo, 2024; Diritti e conflitto sociale: l’insorgenza dei movimenti, 2024; Il principio di eguaglianza in senso sostanziale, 2024. Fra le collaborazioni, il manifesto e Volere la luna.

Antonio Mazzeo Insegnante e giornalista impegnato nei temi della pace e del disarmo, dell’ambiente e della lotta alle criminalità mafiose. Ha ricevuto nel 2020 la “Colomba d’oro per la Pace” (Archivio Disarmo) quale riconoscimento “per aver interpretato per anni la scrittura come una missione di difesa dei diritti umani e di denuncia delle ingiustizie”. Ha pubblicato numerosi saggi sui conflitti nell’area mediterranea e sulla presenza delle basi USA e NATO in Italia e nel 2024 il volume “La scuola va alla guerra. Inchiesta sulla militarizzazione dell’istruzione in Italia”  (Manifestolibri). 

Stefano Stranges è un fotografo freelance italiano (nell’attesa di una sua breve bio – https://festivaldirittiumani.it/stefano-stranges/) Laureato in Comunicazione Interculturale, dal 2006 si dedica alla fotografia di moda e di viaggio. Nel 2012, dopo un masterclass del’agenzia Magnum, decide di focalizzare il suo impegno nel settore documentaristico e fotogiornalistico, alternando servizi istituzionali e corporate a reportage sociali e di denuncia.  Collabora con riviste, Onlus e ONG nazionali e internazionali. Nel 2017 allarga i suoi interessi al tema dell’educazione all’immagine, con un serie di attività didattiche e conferenze che svolge insieme ai colleghi del progetto CollettivoX, di cui è co-fondatore.  È impegnato in un progetto a lungo termine sulla filiera del materiale tecnologico, dal quale è nata la mostra itinerante “The victims of our wealth” e che darà vita alla graphic novel “Deviced”.  Dal 2017 è inoltre membro del collettivo fotogiornalistico Walkabout–Ph. Dal 2018 ho iniziato una collaborazione a lungo termine con l’ONG Terre des Hommes Italia. Ha partecipato come speaker al TEDx di Rovigo 2019 con un intervento sul “viaggio intorno allo sfruttamento umano e ambientale”.

Zaira Zafarana Collabora con diverse organizzazioni della società civile locale e internazionale su tematiche relative ai diritti umani, il disarmo e la nonviolenza. 

E’ coordinatrice dell’advocacy internazionale presso le Nazioni Unite e le istituzioni Europee per Connection e.V. www.connection-ev.org. Partecipa al coordinamento della campagna internazionale #ObjectWarCampaign e #RefuseWar www.refusewar.org. E’ attiva presso il Movimento Internazionale della Riconciliazione (MIR) www.miritalia.org dove ha servito quale vice-presidente nazionale e attualmente ne cura i rapporti internazionali. A Torino collabora con il Mir-Mn co-fondatore del Coordinamento AGiTe contro l’atomica, le guerre e tutti i terrorismi e promuove iniziative di sensibilizzazione anche in collaborazione con le istituzioni locali. Collabora con l’European Bureau for Conscientious Objection www.ebco-beoc.org contribuendo alla redazione dell’annuale Report ed è consulente sull’obiezione di coscienza in diversi paesi insieme con War Resisters’ International wri-irg.org  e Quaker office at the United Nations www.quno.org

Ha lavorato per l’International Fellowship of Reconciliation presso le Nazioni Unite a Ginevra e ha collaborato alla realizzazione del “Peace Summit” svoltosi a Vienna a giugno 2023 e di diversi progetti internazionali su tematiche di pace tra i quali “2014 Sarajevo Peace event”, “Discover Peace in Europe”, realizzando l’Itinerario di Pace di Torino insieme con il gruppo di lavoro della sede locale del MIR. Ha collaborato in progetti di educazione alla pace e alla nonviolenza, laboratori sulla nonviolenza e giochi cooperativi presso il Mir-Mn e il Centro Studi Sereno Regis di Torino. Ha studiato Scienze Internazionali e Diritti Umani presso l’Università degli Studi di Torino, curando una tesi sul Decennio ONU per una Cultura di Pace e Nonviolenza e successivamente una specialistica sui processi di riconciliazione e casi studio inerenti.

Giorgio Mancuso attivista del Movimento Umanista dagli anni 90, ha partecipato al Torino Social Forum nei primi anni 2000, animato progetti di cooperazione in Senegal fino al 2010, partecipato a vari coordinamenti locali di associazioni su tematiche specifiche tra i quali il Coordinamento AGiTe.
Svolge attività di base nel quartiere Aurora di Torino all’interno della Casa Umanista.
Dal 2010 fa parte de La Comunità per lo sviluppo Umano, organismo culturale del Movimento Umanista, ed è autore di Pressenza -Agenzia stampa internazionale per la pace, la nonviolenza- dal 2015.

 

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